CONTAMINATION LAB
I Contamination Lab sono luoghi di contaminazione di idee e capacità nei quali agiscono studenti di discipline diverse. Hanno l’obiettivo di promuovere l’imprenditorialità e l’innovazione, ma anche di ampliare l’offerta formativa degli Atenei proponendo nuove prospettive in cui gli studenti, inseriti in un contesto denso di stimoli, possano prendere in considerazione altre opportunità professionali e diventare protagonisti attivi del loro lavoro.
Durante il 2017 la Fondazione Human+ ha partecipato al primo Contamination Lab promosso dall’Università di Sassari per offrire agli studenti “un ambiente stimolante per lo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale”.
In particolare la Fondazione ha avuto un ruolo nella prima parte del percorso formativo occupandosi della fase di selezione dei partecipanti mediante l’utilizzo della metodologia STEPS. Ha quindi gestito tre giornate di Assessment Center per misurare e comprendere la motivazione dei candidati a partecipare al percorso, l’utilità dello stesso per il proprio progetto professionale, la concreta possibilità di realizzare la propria idea di business, l’attivazione del singolo nel perseguire il proprio obiettivo e le sue competenze trasversali.
Inoltre, ha organizzato la fase formativa propedeutica alla Tech Week, progettando e gestendo un programma in grado di favorire la conoscenza tra i candidati (di età e percorsi di studi e lavorativi diversi), facilitare la contaminazione tra di loro, acquisire competenze trasversali e iniziare a pensare al modello di business del loro progetto imprenditoriale con incontri di team building, team working, idea generation e presentation skills.
CREARE STARTUP DI SUCCESSO
Dopo gli anni dedicati alla ricerca sul capitale umano nelle startup innovative e ai progetti sui temi dell’auto-imprenditorialità e delle competenze imprenditive, la Fondazione ha pubblicato il manuale “Creare startup di successo. Fare impresa con il capitale umano” (Ed. LSWR, 2016), progetto frutto di un lavoro a più mani che ha l’obiettivo di raccontare gli esiti del lungo percorso di indagine sul campo e di favorire la presa di consapevolezza sull’importanza della dimensione umana per gli imprenditori.
Il libro rappresenta una guida pratica che, attraverso dati, definizioni, esempi concreti ed esercizi di potenziamento, permette al lettore di avere una maggiore padronanza del “capitale umano dell’imprenditore”, di comprenderne il ruolo nel processo e nel successo imprenditoriale e di acquisire conoscenze su come può essere sviluppato.
Le tre parti che costituiscono il testo trattano:
- la trasformazione imprenditoriale, che esplora l’attuale contesto dell’imprenditorialità;
- il capitale umano del neo-imprenditore, che definisce le 18 dimensioni di capitale umano che caratterizzano un imprenditore di talento;
- come sviluppare la propria imprenditorialità, in cui si forniscono esercizi e indicazioni pratiche su come sviluppare, autonomamente, il proprio potenziale imprenditoriale.
Il libro è rivolto a:
- aspiranti imprenditori, persone che desiderano avviare un’impresa o una startup;
- imprenditori e startupper attivi, che hanno già avviato una propria azienda e stanno cercando di consolidarla;
- attori dell’ecosistema delle startup, soggetti che operano nel campo della promozione d’impresa supportando team e imprenditori;
- chiunque sia interessato a conoscere meglio l’imprenditorialità e la figura dell’imprenditore oggi.
Edito nella collana “Modelli di business” dalla casa editrice LSWR, il libro è reperibile sia in formato cartaceo in molte librerie italiane, sia in formato e-book on-line.
SPIRITI INNOVATIVI
Dopo aver studiato l’innovazione dal punto di vista del management, delle strategie, dei processi e dei dispositivi organizzativi, la Fondazione ha focalizzato l’attenzione sul principale driver: le persone. Da questa prospettiva, collaborando con il Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino, è nato il progetto di ricerca applicata “Spiriti innovativi” che mira a fornire l’identikit degli innovatori e gli strumenti per riconoscerli quando il loro potenziale non si è ancora espresso appieno.
Nell’arco di 18 mesi, grazie al sostegno della Compagnia di S.Paolo e alla borsa di ricerca della Fondazione Isi, a cui si aggiungono le sponsorizzazioni di diverse aziende, la Fondazione ha dapprima studiato la letteratura scientifica internazionale esistente sul tema, e in seguito svolto un’indagine qualitativa attraverso interviste a 15 esperti di management e organizzazione nei settori profit, pubblico e non profit. Ne è derivato un modello del profilo dell’innovatore a partire dal quale è stato elaborato uno strumento per la valutazione del potenziale. Vengono studiati anche i fattori di contesto che facilitano l’innovazione e gli innovatori.
Inoltre è stata selezionata una metodologia per l’individuazione degli innovatori nei contesti di lavoro.
Nel corso del 2017 vengono coinvolti 1300 professionisti appartenenti a 15 organizzazioni dei settori profit, pubblico e non profit, per la validazione degli strumenti.
Parallelamente al lavoro di studio sul campo, la ricerca è stata aperta al mondo delle organizzazioni attraverso momenti di workshop e focus group in cui, in corso d’opera, vengono esposti in anteprima i risultati che via via emergono dall’indagine, per poterli discutere ed elaborare insieme a professionisti che di innovazione e processi organizzativi si occupano quotidianamente.
Infine, nel corso del 2018, utilizzando il riferimento del benchmark di innovatori individuati nella ricerca è stata sviluppata la web application “Spiriti innovativi” che consente il profiling del potenziale innovativo di individui, team e organizzazioni.
La fase conclusiva del progetto prevede diverse implementazioni in contesti reali – aziende, pubblica amministrazione e organizzazioni non profit – in cui si applicano modelli e tools elaborati a partire dallo studio.
STEPS
È ormai ampiamente riconosciuto che il successo di un’impresa dipende prima di tutto dalle persone che la guidano. Partendo da questa consapevolezza, la Fondazione Human+ ha condotto un ampio lavoro di ricerca scientifica sulle caratteristiche individuali che spiegano maggiormente il successo imprenditoriale. Il progetto di ricerca, durato 2 anni, è stata realizzato con il Dipartimento di Psicologia (Università di Torino), il Dipartimento di Ingegneria gestionale e della produzione (Politecnico di Torino), e con la collaborazione del Dipartimento di Culture, Politica e Società (Università di Torino).
STEPS, rappresenta il principale risultato di questo lavoro di ricerca, è l’acronimo di STartuppers and Entrepreneurs Potential Survey, ma significa anche “passi”: si tratta infatti di una metodologia sviluppata per offrire un percorso di apprendimento e crescita.
Nello specifico, la metodologia STEPS contiene:
- un’analisi del potenziale imprenditoriale, finalizzata a valutare le 18 dimensioni di capitale umano e sociale maggiormente correlate al successo imprenditoriale.
- un laboratorio di sviluppo delle caratteristiche e competenze individuali indispensabili per chi sta provando ad avviare una propria impresa o startup.
Questo strumento consiste in un questionario accessibile gratuitamente tramite registrazione sulla piattaforma on-line www.fhplus.org. Per chi compila il questionario è possibile scaricare il report sintetico, che indica i tre punti di forza e le tre aree di miglioramento del proprio profilo imprenditoriale. Per chi partecipa al laboratorio o ad altri progetti della Fondazione, oppure attraverso una donazione di 30 €, è possibile inoltre ricevere il report completo, nel quale è indicato il punteggio ottenuto su ciascuna delle 18 dimensioni. Il report completo contiene anche le indicazioni per la creazione di un personale piano di sviluppo.
Inoltre, per chi ha già creato un team di soci che lavorano insieme all’avvio e allo sviluppo della propria impresa è possibile ottenere un report di team, utile per conoscere meglio il potenziale complessivo espresso dall’insieme dei soci.
In particolare, STEPS si rivolge a:
- aspiranti imprenditori, persone che desiderano avviare un’impresa o una startup;
- imprenditori e startupper attivi, che hanno già avviato una propria azienda e stanno cercando di consolidarla;
- attori dell’ecosistema delle startup, soggetti che operano nel campo della promozione d’impresa supportando team e imprenditori.
STARTMAP
Progetto di digitalizzazione e divulgazione dell’esperienza maturata dalla Fondazione Human+ nell’attività di mappatura degli ecosistemi imprenditoriali. STARTMAP ha l’obiettivo di offrire uno strumento avanzato a chi intende avviare un’attività in proprio, agli imprenditori e ai soggetti che forniscono servizi per la creazione di impresa. L’ecosistema, infatti, è un “bene collettivo” poco sfruttato, una ricchezza nascosta fondamentale per stimolare la nascita di nuove imprese – e posti di lavoro – nel territorio locale.
Proprio la complessità che caratterizza un ecosistema ha spinto la Fondazione a realizzare una piattaforma digitale che permette agli utenti di esplorare il territorio in maniera efficace, individuando le realtà che maggiormente si spendono per la crescita dell’imprenditorialità, ma anche in maniera efficiente, non rischiando cioè di perdersi nella mole di possibilità e soluzioni che questo contesto offre.
Attualmente, Startmap contiene le mappature dei servizi del Piemonte, grazie al supporto della Consulta dei Giovani del Consiglio regionale del Piemonte, e della Città metropolitana di Milano, grazie al contributo di Fondazione Cariplo.
La creazione e il popolamento della piattaforma è avvenuta attraverso diverse fasi, basate sull’utilizzo di strumenti e metodi strutturati. La scelta di includere un soggetto nell’ecosistema locale, che per sua natura non ha confini stabiliti e definiti, si è basata su tre criteri: 1) mission orientata, prevalentemente o parzialmente, al supporto dell’imprenditorialità o al target delle neo-imprese; 2) sede operativa nel territorio di riferimento; 3) ruolo attivo nell’ecosistema attraverso l’offerta di servizi dedicati alla creazione di impresa.
INNOVATION LEARNING TOUR
La Fondazione ha realizzato negli anni una serie di progetti denominati “Innovation Learning Tour” che ha l’obiettivo di rendere fertile il terreno per l’Open Innovation.
Si tratta di percorsi di contaminazione tra il mondo delle grandi aziende e le startup innovative che operano nei diversi settori, comprese quelle a impatto sociale.
Il contributo di Human+ consiste nella progettazione di itinerari sul territorio nazionale (e in particolare nelle aree metropolitane con i più alti tassi di innovazione – es. Milano, Torino, Padova, Trento, Roma, Bologna…) intercettando soggetti caratterizzati da innovatività, che vengono messi così in contatto con chi ha funzioni decisionali in area strategica nelle aziende.
I professionisti della Fondazione hanno il ruolo di accompagnare in percorsi customizzati le delegazioni aziendali guidando il tour nei luoghi dell’innovazione con il fine di renderlo un’esperienza di esplorazione etnografica e di apprendimento, attraverso la facilitazione del dialogo e dello scambio contaminante.
Il team aziendale nell’arco di una giornata ha così l’occasione di visitare realtà innovative selezionate, entrando direttamente in contatto con la loro operatività, i loro spazi, i loro prodotti e soprattutto le persone li rendono possibili. Ogni visita può avere la durata di un minimo di circa un’ora a un massimo di tre, e in un giorno possono essere osservati almeno tre e fino a sei luoghi dell’innovazione, che si tratti di startup, incubatori, acceleratori, centri di ricerca, contesti di co-working, PMI e altre realtà di ogni settore, inclusi gli attori dell’innovazione sociale.
I temi su cui la Fondazione si è già specializzata come “hub” dei soggetti innovativi sono diversi: big data, green economy, user / customer experience, domotica, spaces design, internet of things, industria 4.0, robotica, design industriale, fin tech, mobility, arte.
Le giornate di visita sono precedute da un evento di kick off in cui i partecipanti aziendali vengono introdotti sia alle tematiche sia alla metodologia. Dopo il tour, invece, vi è un nuovo momento di lavoro di capitalizzazione dell’esperienza che dà origine a percorsi ulteriori: dall’attivazione di processi di idea generation interni all’organizzazione, alla definizione di progetti di sviluppo – con l’utilizzo di strumenti tipici delle startup quali il Business Model Canvass.
TEAM IMPRENDITORIALI
“Il 65% fallisce a causa di problemi all’interno del suo team stesso” (Wasserman, 2012).
Quali caratteristiche devono avere i team imprenditoriali per avere successo? Questa domanda sta alla base della ricerca applicata che è stata condotta dalla Fondazione Human+ nel 2016 grazie anche al contributo della Fondazione ISI (Istituto per l’Interscambio Scientifico).
Il progetto ha integrato lo studio della letteratura scientifica che ha trattato l’argomento con l’approfondimento delle testimonianze dirette relative a 20 diversi team imprenditoriali (intesi come “due o più individui che hanno obiettivi e interessi finanziari condivisi, che sono presenti attivamente nella fase di fondazione dell’impresa e che partecipano concretamente al suo sviluppo”, vd. Carpaneto, 2016). In particolare:
- 12 interviste a startup di successo con flusso di cassa positivo e con 2-5 anni di vita dalla fondazione
- 8 interviste a startup fallite entro i 5 anni dalla fondazione
Le analisi hanno permesso di identificare diversi fattori che caratterizzano le storie positive. Ne è derivato un modello strutturato su tre dimensioni – “Stare”, “Fare” e “Andare” – oltre che a un focus sui criteri della composizione del team. A sua volta ognuna delle dimensioni è suddivisa in 3 valori:
- STARE insieme significa avere fiducia reciproca; dimostrare un elevato commitment, inteso come impegno e interesse costante di tutti a esserci e dare il proprio contributo; essere coesi e uniti dando vita a un senso di pluralità che supera le individualità;
- per ANDARE verso le proprie mete il team ha bisogno di: leadership, in alcuni momenti espressione di un singolo membro capace di trainare il team, in altri condivisa e distribuita tra i soci; unità d’intenti e allineamento sulla visione e le strategie; motivazione che si traduce in passione, energia e determinazione;
- il FARE efficace prevede: momenti di conflitto cognitivo, nei quali ci si confronta liberamente su idee e opinioni per giungere alle decisioni migliori; un’elevata team efficacy che rappresenta la convinzione di tutto il team di potercela fare e la capacità di apprendere insieme dalle esperienze positive e negative;
- la COMPOSIZIONE di un team ideale, infine, richiede che vi sia un gruppo di persone che già si conoscono e hanno avuto precedenti esperienze di lavoro insieme (team tenure), che si differenziano per caratteristiche e background (eterogeneità) e allo stesso tempo si completano per competenze e ruoli nella startup (complementarità).
In termini pratici, la ricerca contribuisce a favorire la cultura dell’imprenditorialità e a far crescere i team imprenditoriali attraverso percorsi di coaching, accompagnamento e supporto nel loro percorso.
Nello specifico gli obiettivi principali del Team Coaching sono:
- far crescere la consapevolezza su aree di forza e aree di miglioramento del team;
- il favorire la coesione, la fiducia e l’energia tra i membri del team;
- aumentare la capaciti di gestire il conflitto;
- accelerare il processo di raggiungimento degli obiettivi.
CHI RI-CERCA TROVA
Chi ri-cerca trova! è un laboratorio formativo esperienziale per lo sviluppo dell’employability rivolto ai Dottorandi di Ricerca delPolitecnico di Torino e realizzato in collaborazione con la Scuola di Dottorato.
Il percorso mira a supportare i partecipanti nella definizione del proprio personale percorso da “professionisti”, in grado di integrare le proprie motivazioni e le proprie capacità con una conoscenza delle dinamiche del mercato del lavoro.
Il laboratorio (proposto in edizioni in italiano e in inglese) è strutturato in 4 moduli specifici:
- Self Empowerment – il progetto professionale personale e le proprie ambizioni.
- Job Opportunities – le opportunità professionali possibili e le loro caratteristiche.
- Job Searching – i principali canali di ricerca professionali e il processo di selezione.
- Network – saper sviluppare e attivare la propria rete sociale nella ricerca di un lavoro.